Raffaele Bendandi, un Iniziato “ad honorem”
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il primo “incontro”

È una serata di fine 1980, forse Ottobre, ma non potrei dirlo con certezza. Mi ero da poco più di un anno trasferito all´isola d´Elba. con il beneplacito di Vigilanti nello spazio orbitale, e la mia frequenza presso il Gruppo 5, del quale ero parte integrante, si era necessariamente diradata; il nostro compito era stato concluso, ma era sempre di grande interesse partecipare ad incontri del tutto speciali e di insolita levatura.
Nel corso di anni ci avevano intrattenuto Entità di ogni tipo e livello, e con livello intendo anche piani del bozzolo che noi chiamiamo Universo, più elevati di quanto si possa immaginare di poter raggiungere.
Venivano a portare insegnamenti, o anche solo per comunicarci la loro presenza ed il loro stato d´essere, con una presenza già di per sé sufficente a far sentire meglio tutti quanti.
Entità non terrestri ma che gravitavano nei paraggi del nostra pianeta a fini di controllo e salvaguardia, dunque a loro volta incarnate o se preferisci viventi, ci raggiungevano in bilocazione collocandosi sullo Strumento (il medium, come viene detto normalmente) per comunicare con una certa regolarità informazioni sullo status planetario e certi suoi sviluppi; in più di una occasione fummo posti al corrente di terremoti, che si sarebbero verificati di lì a poco tempo e delle zone interessate; avevo almeno un amico giornalista a Bologna, dove vivevo, che potrebbe testimoniare di essere stato avvertito la sera prima, parlandone occasionalmente, benché io non fossi al corrente delle date esatte.
Un incontro medianico durante il sonno mi avvertì all´Elba di un terremoto imminente tra Lucca e Reggio Emilia, per il quale li vedevo piuttosto indaffarati (rammento che poi nessuno si fece male in tutta l´area); un´esperienza che lì per lì mi imbarazzò non poco ed anche in quel frangente ebbi dei testimoni.
Ma non è per questo che ne parlo; non sarebbe servito a niente dichiararlo per tempo; avrebbe solo creato problemi a non finire. L´argomento scotta al punto che nessuno oserebbe divulgare simili notizie anzitempo, con il rischio di farne le spese in prima persona, se poi qualcosa non accade e, a quanto pare, persino se accade.
C'è di che giocarsi la reputazione, la carriera e se non basta di venire incriminati per aver lanciato un allarme.
Lo Strumento - che ha lasciato già da tempo la dimora terrestre - disponeva di tali facoltà da sedersi, neanche tanto comodo, su una sedia in mezzo agli astanti, ciascuno sulla sua di fronte a lui o a lato; in genere ci preannunciava egli stesso l´Entità disposta a farci visita e pochi istanti dopo era questa a parlare con noi per bocca sua, pronta a rispondere alle nostre domande come in un salotto estremamente composto; mi limito a rendere l´idea. Tra noi c'era anche chi era in grado di vederle e ne conosceva qualcuna da anni, sin da prima del mio ingresso in questa esperienza e della formazione di un gruppo di lavoro a scopo evolutivo di portata planetaria.
Questa premessa basterà per giungere a quella sera, in cui ci fu introdotta una Personalità liberata dal piano terrestre da poco tempo, che pareva sentisse un intenso bisogno di presentarsi e di parlarci.
Si chiamava Raffaele Bendandi, noto riceratore e sismologo, ma del quale pochi di noi sapevano ed io non ero tra quelli. La parola infatti fu per lo più la sua e mi dispiace davvero non rammentare in modo preciso le sue frasi - mentre ho ricordi perfettamente registrati di altre sedute - vuoi per la sorpresa dell´argomento terremoti, che ero ormai abituato a considerare da tutt´altra angolazione, vuoi per il fatto che, più che argomenti tecnici, che non potevano essere oggetto di nostra partecipazione diretta, emerse il suo rimpianto per non essere stato accettato, rispettato ed aggiungo onorato, scientificamente parlando, nonostante il tenore e l´importanza vitale delle sue clamorose scoperte, elargite con una disponibiltà di fondo pari almeno al genio che le aveva realizzate. Qualche suo commento dolente, sulla falsità e l´ipocrisia di certi ambienti echeggia ancora nella mia mente, ma non esprimeva rancore; piuttosto, profonda, accorata e persistente delusione, di un´intensità che condensava tutta la sua vita di ricerche e scoperte illuminanti, calpestate dall´altrui inettitudine, a danno dell´intera umanità.
Per il suo carattere pratico e realizzatore, era ancora inconcepibile che si potessero schernire ed osteggiare tali scoperte, in grado di salvare molte vite umane dalle insidie della natura; e non aveva ceduto fino all´ultimo.
La certezza di porre una pietra miliare sulla via dell’Umana Conoscenza - a gloria d’Italia, a beneficio dell’umanità - fu quel raggio di luce divina che, fugando ogni tenebra di sconforto sempre mi rianimò e sorresse nel lungo e faticoso cammino della ricerca , nel quale solo incoraggiamento mi fu l’avversità di uomini e cose. |
Ha messo a segno ripetute previsioni, una dopo l´altra, con una precisione sbalorditiva e senza precedenti nella storia, dandosi persino la pena di registrarne per tempo presso un notaio, per non vederne poi contestata la validità; che altro doveva fare per affermarle? fabbricarli i terremoti?
Quel suo patriottico ri-sentimento, a dirla come era, benché trasmutato dal suo nuovo stato d´essere, non era scemato completamente; tutt´altro! era ancora abbastanza presente da fargli intravvedere nel nostro Gruppo ermetico un´ulteriore possibilità non tanto di sfogo, ma di rivendicazione ufficiale della validità delle sue teorie; e guardacaso, al 'tocco' delle sue prossime previsioni, potrebbe anche vederla confermata.
Non lo sentimmo più, dopo quella sera, né ve ne sarebbe stato motivo; poiché il contatto era aperto e l´incontro non si sarebbe esaurito là.
È “incontro” un termine accettabile? per molti certamente non lo sarà; ma è solo una questione di “punti di osservazione”. Per altri lo è vieppiù; mi limito ad aggiungere che certi tipi di dialogo lasciano il segno ed indicazioni assai più di qualsiasi altro.
Soprattutto se si ripropongono dopo alcuni mesi di studi ed analisi astrologiche condotte su eventi recenti - connesse a sismi e fenomeni vulcanici, geologici e meteorologici, una ricerca a cui rivolgevo per la prima volta la mia attenzione - tramite il messaggio di un mio corrispondente che mi prega di chiamarlo al telefono per parlarmi di una cosa 'extra lavoro' (il suo, nei miei riguardi; sarò prolisso, ma a volte mi piacciono i dettagli, come parti di una coreografia che rende vivida la scena).
Egli esordisce chiedendomi: «tu lo conosci Raffaele Bendandi?». Mi coglie di sorpresa, tanto da rispondergli che «il nome non mi è nuovo» … Ne è passato di tempo! qualche settimana prima avevo scorso en passant un video su Ighina, anch´egli romagnolo e qualcosa rotolava nel subconscio; ma è il secondo messaggero che mi dirige verso compiti astrologici precisi nell´arco di tre mesi, ed ho appena ultimato il primo (sulla grande Croce Cardinale, di cui non mi sarei neppure accorto, sempre preso dalla programmazione) e trovato sì e no il tempo di riassettarne alcune pagine in un dominio apposito.
Certe spinte non sorgono dal caso; e poi il caso non esiste.
Un attimo per ripescare il collegamento: e… «già, Bendandi! certo che lo conosco» e il motivo della chiamata viene a galla: due previsioni sue per il prossimo biennio stanno mettendo a soqquadro le opinioni [e la tranquillità] di molte persone; ma sfortunatamente i terremoti non si evitano infilando la testa sotto la sabbia.
Il mio interlocutore mi affida tout-court un compito chiedendomi letteralmente, con buone maniere, quel che egli definisce uno “sforzo mentale”, teso a valutare con le mie conoscenze la veridicità di ciò che altri hanno postulato con le loro, sperando che poi “qualcunaltro magari ne farà dell'altro”.
Un´ottima ragione per dargli ascolto e mi basta una scorsa rapida al cielo delle due date che mi indica, per comprendere che è d´uopo accogliere l´incarico, fin dove posso.
Apro una ricerca per raccogliere le informazioni disponibili, e di passo in passo si fa sempre più evidente quale sia stata la fonte primaria di questo input.
È il 14 di Ottobre 2010: Saturno transita a 9° di Bilancia esattamente, come vedremo, sul Marte di Bendandi, che è affiancato a Saturno in campo I nel tema radix. Per di più Marte mi identifica, essendo io nato in Ariete, il primo nella sequenza dei Segni; mentre sviluppo questa ricerca, Saturno si sposta tra detti due punti del tema B. e scommetterei che la pubblicherò alla sua Congiunzione con il Saturno radix, sempre del B.. (nota postuma d. A., del 09/09)
Infatti mi trovo di fronte in modo inatteso al più splendente esempio di connubio e sinergia della conoscenza astrologica ed astronomica; concezioni già in essere, applicate in modo esemplare, che si incontrano e combaciano da un estremo all´altro e che non avrei sperato di incontrare qua ed ora, benché alimentassero da sempre i miei più e meno palesati percorsi.
Bendandi si esprime con il linguaggio dei grandi, degli iniziati, di coloro che hanno compreso, penetrando a piè pari nel cuore della Realtà trascendente. E lo fa con parole semplici e concetti chiari, uno conseguente all´altro in modo naturale e facilmente intuibile anche da altri. Senonché gli “altri” non sempre ne vogliono sapere. Perché?
- Appartengono (in senso letterale) ad un mondo accademico che non consente iniziative, libertà e tantomeno scoperte al fuori di se stesso e del proprio potere.
- Si troverebbero nella scomoda posizione di dover giustificare come mai a loro è sfuggito da sempre qualcosa di tanto elementare ed importante.
- Dovrebbero ammettere Principi estranei al loro razionalismo speculativo.
- In tema di terremoti, assumersi la gigantesca responsabilità di azzardare una qualsivoglia previsione, con tutte le conseguenze territoriali, economiche, giuridiche e storiche che ne derivano. È evidente che in casi del genere occorra la massima, imprescindibile precisione, il che esclude ogni tentativo sperimentale, per quanto scientifico, con tutti i rischi connessi al procurato allarme e quant´altro. E poi vi sono ospedali, strutture e persone quasi inamovibili, servizi pubblici immancabili e via dicendo, tali da far concludere che davvero i terremoti non debbano essere previsti ed annunciati.
Queste ed altre sono motivazioni bastanti a rendere comprensibile la scelta del rigetto, se non del dileggio (un classico in simili casi), anziché l´accoglienza a braccia aperte di siffatte dimostrazioni. Anche se in più di un´occasione qualcuno dovrà dolersene, mettere da parte lo scopritore e le sue scomode ed imbarazzanti scoperte è più facile e conveniente; una formula che è tutt´ora in voga.
Come se poi qualche parziale trasferimento o pur dispendiosa precauzione a vuoto fossero più dolorose del crollo di un edificio, con dentro chi lo abita! Scomodo e costoso, certamente (mai quanto una guerra!); appare impensabile mobilitare un´intera città; ma potrebbe far parte di una strategia previsionale affermata, come dire, incluso nei rischi preventivi; quantomeno offrire agli interessati una scelta di massima allerta. Non passiamo forse la vita a pagare di tasca nostra polizze di assicurazione contro infortuni, che più probabilmente non si verificheranno mai? un esodo paragonabile a quello annuale di ferragosto, lo si può ben riservare anche al rischio di un eventuale terremoto!
Se si tollera che i vaccini possano far più danni delle malattie, non dovrebbe essere impossibile accettare una strategia territoriale; soprattutto a seguito di qualche buon esito, che nei casi rivelati da B. si sarebbe conseguito. Invece, in mancanza di misure antisismiche, si preferisce soccombere (o lasciar soccombere); e non è solo un problema di chi muore, ma anche per chi si fa male, perde quasi tutto quello che ha o rimane in vita senza i suoi cari.
silviaaq (scrive su ecoblog.it: post/8056) - 23 giu 2009 - 22:24 - #34
“parlate tutti bene, giuliani è un personaggio scomodo per i nostri politici che ora fanno gli struzzi.
io so solo che quei tremendi 30 secondi li ho vissuti stringendo forte i miei bambini non potete capire cosa si prova in un momento del genere, quindi permettetemi di affermare che non ci importa sapere se giuliani come dicono in tanti sia un cialtrone. noi pretendiamo solo rispetto e non vogliamo essere presi in giro da nessuno quelle che viviamo non sono scosse di assestamento e quello che crediamo è che non sia ancora finita.”
A pensarci bene non sorprende; forse - allo stato attuale della cultura ufficiale, o meglio dell´evoluzione sul nostro pianeta - non ci si poteva attendere altro; e non è colpa dell´ambiente scientifico, come si è portati a rivangare; il problema non è insito nell´essere stato B. un autodidatta, senza il pezzo di carta, anche se ciò si ripropone con maggiore evidenza; è nella natura umana, in ogni campo. Credi forse che il mondo degli astrologi si comporti diversamente? o che tutti gli studiosi-scienziati con le carte in regola siano benaccetti e rispettati, quando hanno qualcosa di importante da dire e da dare?
Dipende da “che cosa” e da quali interessi urtano, economici, politici, di casta etc. etc..
La luce fa letteralmente scomparire il buio e le forze oscure impiantate nella fascia planetaria in cui viviamo non ci tengono affatto a dileguarsi, ma sprofondano nel delirio di doverlo impedire ad ogni costo, non escluso l´avvelenamento sistematico della biosfera, pur di mantenere la loro manifesta supremazia.
Ciò che vale ad illuminare l´arco voltaico della consapevolezza, apre le menti alla volta di orizzonti tali da scavalcare i confini della prigionia canonica, la quale fa di ogni individuo un automa al servizio della loro potestà; pertanto da secoli viene ostracizzato, messo al bando, beffeggiato, precluso, condannato, bruciato o crocifisso, poiché la conoscenza conduce alla libertà dell´essere e la libertà scioglie quei nodi occulti che da troppo tempo detengono le redini di questo pianeta. Basta uno sguardo ai tempi dell'Inquisizione, solo per non farla lunga; o ai semplici cristiani, sbranati nel circo massimo.
C´è chi lo rigetta d´istinto, questo potere, e chi lo asseconda scambiandolo per il proprio interesse; ma di fatto solo pochi addetti conservano chiara visione di questo stato di cose; ed è per questo che ci si continua a sorprendere, gli uni di quel che fanno gli altri, o che gli altri non fanno; alimentando la separazione, che per assurdo è il più ingegnoso collante di questo regno oscuro, il basamento radicato e quasi inestirpabile del suo trono. L´esatto contrario di reciproca comprensione e compassione.
Solo di recente alcune fonti di tale informazione si stanno facendo strada e sempre con maggiore spinta; è giunto il tempo! e se pur non riducono i casi come quello in esame tutt´ora viventi, smettiamo di provare meraviglia ed apriamo gli occhi; occorre smascherare l´Avversario che è dentro di noi, giacché il momento della verità è alle porte e… non busserà a lungo.
Aggiungerà a posteriori una nota su quel sisma che ha colpito ripetutamente il Giappone l´11 marzo 2011, un evento che risultava scritto sui fogli lasciati da Bendandi! Il sismologo Giuliani ha dichiarato persino che le coordinate indicate “sbagliavano” di circa 500 km.. Ebbene, se per i detrattori delle teorie di B. è un errore inammissibile per ammettere la prevedibilità, basta un briciolo di cervello per capire quanto e quale danno si sarebbe evitato tenendone conto per tempo: oltre alle vittime e ai danni ineluttabili, l´impatto sul nucleare è stato devastante per tutto il pianeta e lo si sarebbe potuto prevenire.
Poiché uno tsunami capace di investire tutto il Pacifico arriverà sia da 300 che da 800 km, il maggior problema e la miglior soluzione possibile risiedono nell´attenderlo, anziché farsi cogliere di sorpresa dalla sua furia; e in questo il Popolo giapponese è maestro. Tanto più che era stato preceduto per due giorni da scosse di Magnit. 7.2!
«Potremmo far scomparire la siccità in Italia o in Africa - spiegava Pier Luigi Ighina, un altro grande scopritore Italiano vissuto 95 anni fino al 2004 e già aiutante di Guglielmo Marconi - costruendo degli scompositori di monopòli dell´atomo magnetico abbastanza grandi si farebbe piovere su zone estese per centinaia di chilometri. Ma non vogliono, perché sennò finisce il guadagno. Se sanno che ci riesco mi fanno fuori. Io non ci spero più, mi sono iscritto alla “Lega di chi se ne frega”.» ( da un articolo di F. Ruggeri su “ITALIA”, 19/07/2002)
È questo che vogliono.
Io stesso al mio ritorno dall´Arcipelago di Capo Verde (1977) ho brevettato un dispositivo, certo più elementare! che però avrebbe consentito la coltivazione su due piedi di ampie zone di terreno, fertilissimo ma arido, su quelle isole vulcaniche assetate da secoli: basato sullo sfruttamento di elettricità generata dalle eliche a vento già sparse ovunque sul territorio, avrebbe potuto condensare rivoli di acqua a getto continuo, catturando l´umidità dall´atmosfera, perennemente ingombra di nubi al passo dall´Africa, grazie a semplici piastre refrigerate. Un gioco da ragazzi; ispirazione conseguita all´ombra di un pergolato, sul versante soleggiato dell´isola di S. Antao, davanti ad un bicchiere di Coca gelata che, tra una sorsata e l´altra, grondava acqua dalla sua superficie esterna sul piano del tavolino. Quante volte lo avremo veduto? ma quel giorno mi trovavo in un Paese i cui abitanti sono morti di sete da quando è stato popolato, due o tre secoli fa.
“Dunque - pensai - l´acqua c´è! ma allora bisogna dargliela a questa gente…” Interesse del Console onorario di Firenze, dell´Ambasciatore di Caboverde che mi accoglie a Roma con entusiasmo, promettendomi l´incontro prossimo con il Ministro dell´agricoltura in arrivo in Italia. Poi… più nulla; meglio la sete. Scrivo anche al Mauriziocostanzoshow, che non risponde e più tardi documento il tutto inutilmente a Fao/Unesco, in pre-occasione di un congresso annunciato sul problema acqua nel mondo; finalmente mi rendo conto che non sono gli slogan quelli che valgono e che non c'è da dare proprio niente di scontato;
ma ho solo investito inutilmente averi e risorse, quanto più la causa era giusta!
La conoscenza espressa in quel trattato certamente stupendo - ma irreperibile - che echeggia le parole del Poeta, rievoca l´eredità di un Giordano Bruno e di altri Sapienti prima e dopo di lui.
“La forza di attrazione è dunque l’agente principale di ogni manifestazione del mondo fisico; è dessa che regola il corso dei pianeti e dei satelliti lungo la loro orbita; che presiede allo sviluppo evolutivo delle diverse masse planetarie; che mantiene con una semplicità ammirevole quella intricatissima teoria di orbite viventi che ogni corpo celeste ineluttabilmente descrive; è dessa infine la regolatrice e l’alimentatrice di ogni manifestazione radiosa corrispondendo ad ogni sua leggera variazione un conseguente accentuarsi di radiazioni e un divampare della luce.
E questo soffio divino che anima di un movimento generale tutto il creato e ci offre la più eloquente testimonianza della vita dell'universo, può giustamente definirsi con l’alata parola del nostro Alighieri: “L’amor che muove il Sole e l’altre Stelle” |
Dal suo libro “Un principio fondamentale dell'Universo” - vol. 1º pubblicato nel 1931 a proprie spese.
Esprime il conseguimento di una visione liberatoria ed eccelsa dei princìpi che regolano l´esistenza del Cosmo, alla quale avrebbe fatto seguito un´altra opera il cui solo titolo dice tutto: «Le Stelle soli dell'infinito», anche se la frustrazione accumulatasi gli impedì di pubblicarlo in prima persona.
Nondimeno i documenti e, nei casi trascorsi, soprattutto i fatti permangono; come del resto i patetici atteggiamenti di scherno perdurano ancor oggi. Riveste forse alcun senso stare a discutere nei blog se sia possibile o meno prevedere i terremoti? non sarà la miscela di paura ed impotenza? la sola cosa sicura è che il cosiddetto mondo della scienza non solo non ne è stato ancora capace senza di lui, ma si è permesso di emarginare il solo individuo che ha dimostrato di poterlo fare e ne ha fornito metodi, strumenti e fatta stampare a proprie spese la teoria introduttiva e tecnica; ma torniamo al presente.
Mi sono state additate due previsioni, che riguardano i prossimi due anni: 2011 e 2012; vedo che la rete ne è piena, anche se quasi tutti riprendono quel che hanno scritto altri e quanto ai commenti di appendice, è meglio soprassedere.
Tuttavia anche in questo caso è stato posto un arresto preventivo: «le previsioni del Bendandi si inoltrano fino al 1980». Ogni argomento che superi quella data è stato così “smentito” (P. S. - avremo modo di documentare come anche questo si riveli falso ad opera delle stesse fonti).
Non che abbia molto senso, considerati studi suoi che spaziano per migliaia di anni, dalla scomparsa di Atlantide, che focalizzò nel 10431 a.C., al 2521 d.C. - ossia tra più di 1500 anni da oggi - nella primavera del quale ha ipotizzato un evento similare.
Probabilmente non è che un´altra mossa ormai scontata, poiché la regìa è sempre la stessa. Chi avrebbe inventato e diffuso queste date con tanto di dettagli? e perché in tutta la rete si trovano notizie di quel suo primo libro, ma nessuna indicazione su come reperirlo?
Comunque sia, per quanto mi riguarda è motivo di doppia verifica; non mi limiterò a ripetere quel che lo studioso avrebbe già annunciato, ma dovrò verificare, diciamo ex-novo sulla base di tempo e luogo di ignota provenienza, la possibile tendenza indotta sul nostro pianeta dalle forze planetarie, sotto il profilo astrologico.
Per la disciplina astrologica infatti non è una novità il principio che il B. ha esaltato e dimostrato a più riprese, secondo il quale le forze interplanetarie (identificate come gravitazionali, ma su questo ritorneremo) non solo reggono tutto quel che esiste (e non si limita allo spazio visibile) ma interagiscono alimentando e distruggendo le condizioni vitali ed evolutive di ogni sistema, o espressione materiale. L´uomo stesso è un campo gravitazionale, anche se non se ne rende conto.
Che se anche l'Astrologia è al bando, con suoi assiomi, figuriamoci quando ci si renderà consapevoli che persino i nostri stati mentali influenzano tutto l´ambiente terrestre! del resto, se è stato possibile sperimentarlo verso le formazioni nuvolose (e vi sono molte testimonianze), perché mai non si dovrebbe interagire con il suolo?
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| La domanda se «si possono prevedere i terremoti» non ha più luogo a procedere,
per la semplice ragione che ne sono già stati previsti in diverse occasioni e senza
nemmeno bisogno del sostegno della “comunità scientifica”
La personalità di un grande e l´analisi in chiave astrologica di due previsioni, che gli vengono attribuite da mezzo mondo, ma che l´altra metà smentisce anzitempo.
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