l´Astrologia oggi
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a che punto è
Questo articolo nasce in occasione dei commenti sulla Grande Croce Cardinale del 7 Agosto 2010, che lascia un segno indelebile nella cronaca mondiale come nella casistica delle relative analisi astrologiche e previsionali. È assai critico e finirà col non piacere a varie parti, ma è pensiero, esperienza e ricerca del vero, che non vuole offendere alcuno, ma non rinuncia a proporrre chiarezza.
Uno speciale “frangente” come quello che stiamo attraversando è forse l´occasione giusta per puntualizzare alcuni aspetti anch´essi “cruciali” dell´indagine astrologica. Un´occasione, ci si augura, che non si riproporrà tanto facilmente, ma che a sua volta è contrassegnata da un serio marasma informativo e formativo, che i luoghi comuni a mala pena mantengono unito.
Cercherò quindi di esporre il punto di vista che deriva da una sperimentazione di almeno trent´anni di pratica, mantenendomi il più possibile al di sopra, o se preferite al di fuori, da ogni contesa ideologica o formale. Se necessario, ignorandole come se, per un attimo, non esistessero.
L´odierna condizione storico-culturale dell´Astrologia si presenta infatti densa di contraddizioni, già evidenziate in altre pagine e non solo dallo scrivente, stante la profonda metamorfosi della cultura, specialmente nell´ultimo secolo, e più ancora dei vettori dell´informazione negli ultimi decenni.
Rammento quei tempi in cui a fatica si poteva reperire in libreria un unico trattato (Sementovski-Kurilo), in forma di un´opera quasi enciclopedica e, forse proprio per questo, che già risentiva delle strettoie teoretiche, imposte dalla necessità di condensare in un´unica, esauriente summa i dettami di qualcosa che non avrebbe mai e poi mai potuto esservi contenuto.
L´Astrologia è vita e come tale non può essere catechizzata, se non nel suo apparato tecnico e strumentale, e sempre con le dovute cautele.
La maggior parte degli scrittori autorevoli in materia invece, pare essersi adoperata in senso contrario, vuoi per l´esigenza di dar fondo ad un trattato completo, o altre più soggettive, con l´effetto di irrigidire e spesso ridurre la materia ai parametri di giudizio, contingenti il proprio habitat filosofico-cognitivo ed il loro grado di avanzamento, interpretativo e talvolta esoterico.
Uno dei tranelli più comprensibili nello scrivere [un trattato] di A., è l´aver conseguito una visione pilota riguardo a particolari settori o angolazioni, il che magari autorizza un titolo di nuova impronta, per poi trovarsi nella necessità di integrarvi a 360 gradi un quadro espositivo, del quale altre zone saranno inevitabilmente più oscure, improvvisate o rimasticate da fonti alterne. Succede quasi sempre: nessuno può vantare un equilibrio critico, completezza e specializzazione tali da consentirgli di ridefinire una visione completa; eppure non ci si è mai organizzati in modo da dare respiro, continuità ed omogeneità ad una trattazione basilare, che scaturisse da un apporto molteplice, se non costituendo circoli e centri di vario ordine e nazionalità, con proprie pubblicazioni periodiche indipendenti ed eterogenee, di indiscusso interesse, ma mai confluenti in un unico strumento.
La rete, a mio avviso e proponimento, sarebbe oggi terreno ideale per un simile progetto (a partire, beninteso, dall´esclusione dei cosiddetti oroscopi a scadenza del periodico che li propina).
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ciò che non dovrebbe essere
A confondere ancor più le acque, si è venuta creare quella liceità editoriale per cui, mentre un tempo erano in pochi a scrivere e pubblicare ed in molti quelli che leggevano, oggi chiunque ritenga di aver qualcosa da dire scrive, vuoi con impegno ma anche con il solo intento di farsi strada e qualificarsi agli occhi dei potenziali clienti (e allora non importa su quali basi e verifiche), fino al punto che oggi è probabilmente maggiore il numero di quelli che scrivono che non di quelli che leggono, ormai attratti da sempre più facili miraggi. Sfortunatamente, tante piccole enciclopedie non ne fanno una grande, così come tanti pianeti sparpagliati ed autonomi, pur con i loro satelliti, non formerebbero mai un sistema solare autosufficente.
Ne deriva anzi che i lavori più validi rischiano di essere sommersi da una quantità di voci e pareri dei quali è vieppiù difficile la cernita, non essendo gestiti che dalla libera iniziativa. È un processo che può sposarsi ad un certo tipo di informazione massmediatica, ma non si addice, nè può condurre la vera ricerca; prova ne è che non gli resiste neppure l´ossatura della tradizione.
A quelle opere di libreria quindi, di valore medio inverso alla quantità dei titoli in arrivo, ha finito con l´appoggiarsi un crescendo di interessi più e meno salutari - sia per la disciplina che per i consultanti - spesso scivolando inevitabilmente verso i compromessi di una competenza pubblicamente richiesta, ma che non sempre era in grado di rispondere alle domande che andava stimolando; con l´effetto finale di veder sovrapporre prestazioni da Studio professionale agli oroscopi quotidiani esibiti dai media.
Dottrine esoteriche, le più disparate, sono emerse nel contempo, mescolandosi e diluendosi in pseudo-conoscenze massmediatiche, brodo di coltura di illusioni, simbologie riflesse riportate, copiate o adottate impropriamente, luoghi comuni volti non di rado ad alimentare superstizioni, false credenze e convizioni inestirpabili, ancorché prive di fondamento soprattutto astrologico, ma scatenate da altrettanto bisogno di sicurezza o anche solo di speranza.
Per non dire della miriade di fattori aggiunti ad hoc, quali metodi, punti e contropunti derivati, astri, asteroidi, pianetini e/o pianeti ancora da scoprire, satelliti (a quando quelli artificiali?) e chi più ne ha più ne metta, sorti non di rado dal bisogno di compensare un´insufficenza interpretativa di base - poiché gli argomenti tradizionali rappresentano già di per sé un traguardo - o dal bisogno di originalità ed esclusiva nel proprio ambito operativo, anche se poi non aiuta nessuno; e intanto si continuano universalmente ad adottare parametri incoerenti ed errati per la definizione degli Aspetti angolari, che stanno alla base di ogni interpretazione.
mio avviso non ha molto senso collocare satelliti di altri pianeti in una prospettiva geocentrica e dunque indagarne gli influssi orientati alla Terra; semmai dovrebbero riferirsi al campo gravitazionale del pianeta intorno al quale orbitano, modificandone secondo le leggi e proprietà locali la potenzialità intrinseca; che poi è quella di cui la Terra risente.
La più recente e significativa acquisizione (A*C*G*: AstroCartoGrafia) consiste nel proiettare sulla mappa terrestre i parametri di un tema, al fine di scoprire i punti di maggiore o minore impatto delle influenze astrali, sbizzarrendosi nelle metodologie più disparate; ciò dovrebbe consentire la scelta dei luoghi favorevoli a determinate circostanze o aspirazioni, il che risponde in una certa misura;
- ho integrato ad AstroTime una banca di coordinate per ben otto milioni di località e strutture turistico-ricettive, ciascuna con la precisione di secondi, per rendere accessibile la rilocazione dei temi ad hoc; più del doppio di quanto qualsiasi programma in circolazione offra sino ad ora - ma questo genera l´illusione di poter giocare a scacchi con il proprio destino. Quel che è certo, aumentando il ventaglio dei parametri in gioco, allontana ancor più dal cuore del problema: la profonda comprensione dei princìpi di necessità che animano ogni singolo oroscopo.
Ognuno si trova al posto che occupa in accordo a leggi ed esigenze evolutive, che hanno lo scopo di risvegliare, correggere, rendere consapevoli delle relazioni tra il sé e tutto il resto; è il solo modo per crescere ed avviene a spese di esperienze spesso dolorose ma per lo più ineludibili, poiché insite nel nostro bagaglio originario, per quanto stabilito dai canoni della nostra attuale incarnazione e per nostra stessa disposizione.
Certo, la consapevolezza può contemplare delle scelte mirate; ma siamo sicuri che ciò non tragga spunto dal voler soddisfare unicamente il nostro ego e l´istintiva quanto cieca tendenza ad aggirarne le sorti? poiché in questo caso non funzionerà, ma, nel migliore dei casi, servirà solo ad allungare il percorso di risalita, rendendolo ancora più tortuoso; basti aggiungere che il più delle volte queste valutazioni poggiano su interpretazioni improvvisate, su pareri non sufficentemente fondati o completi, per meglio dire responsabili; su previsioni che per loro natura non rischiano niente, non essendo oggettivamente dimostrabili e controvertibili.
Fornire interpretazioni e caratterizzazioni psicologiche ed eventuali (ossia di eventi) è ben diverso dall´effettuare previsioni, che abbiano un esito comprovato a sufficenza; ma chi è davvero determinato a conoscere se stesso?
In assenza di ogni regolamentazione, o quel che è peggio, in presenza di regole che ognuno rifà a propria discrezione, chi ne fa le spese prime se non l´Astrologia medesima? nel migliore dei casi, i praticanti seriamente impegnati ne escono menomati dalla contestazione “ufficiale” a gran voce.
Il panorama non è dei migliori, ma se l´Astrologia è alle corde un motivo c´è, e non è perché manchino le basi. Se si vuole riguadagnare il giusto credito - e parlo di un un credito millenario non gratuito - si dovrà guardare in faccia la realtà e recuperare una disciplina che sia valida per tutti e non soltanto per chi ci crede, anche se poi non tutti saranno portati a servirsene.
Cerchiamo allora di rientrare “nel merito”.
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cosa dovrebbe essere
L´Astrologia vanta presupposti millenari per essere una scienza di vita per ciascuno di noi, in ogni campo di ricerca, diagnosi ed anche previsione, ove per previsione si intenda il vaglio intelligente delle tendenze implicite in determinate condizioni astronomiche ed astrofisiche, pressapoco come avviene nel campo della meteorologia.
Il primo problema naturalmente è di approccio: acquisire i corretti parametri di valutazione e le modalità di applicazione.
La previsione è oggi malvista nell´indirizzo di varie scuole astrologiche formate e ne hanno ben donde! il fatto è che quasi nessuno dispone di conoscenze e padronanza sufficenti a sfornare delle vere previsioni (e non mi riferisco certo alle cosiddette previsioni per l´anno tale o talaltro, che non hanno quasi senso).
Anche quando si disponga di basi sufficenti, non sempre gli eventi si prestano ad essere preconizzati: di rado si propongono in modo nitido e quasi inequivocabile, spesso sono soggetti ad ogni sorta di interferenza; esattamente come accade nella vita, in cui vi sono giorni in cui si stenta persino a riuscire a prendere il solito autobus, e chissà mai perché!
Indagare sul futuro è un´arte che per lo più fuoriesce dalle codifiche oggi disponibili e dalle formule che vanno per la maggiore, e tuttavia ciò non preclude i vantaggi derivanti dall´indagare le manifestazione del presente, alla luce delle stelle.
D'altro canto, anche focalizzare una sfera caratteriale con l´Intento di facilitare la soluzione di problemi interiori è una sorta di previsione, benché a brevissimo raggio, poiché si basa su presupposti di cause, o disturbi di cui cerca di modificare gli effetti prevedendone il corso, la dinamica e lo sviluppo nel tempo. Infatti, pur in tali casi il non tenere conto dei Transiti sarebbe pura incoscienza, Ma non è sufficente ed è ancora una volta soggetto a pareri individuali ed opinabili.
Intendo previsioni fondate, connesse ai caratteri evidenti e comprovati di determinati soggetti o situazioni in corso di sviluppo, nella cui potenzialità presente o passata si annidano i germi di precise tendenze. Questo può essere realizzato, a breve o anche ampio raggio, ma preferibilmente relativo a delle ciclicità in essere. Nessun meteorologo si sognerebbe di prevedere che tempo farà in Norvegia tra nove anni e, ove poi virtualmente l´Astrologia potesse consentirlo, non siamo certo pronti per tale impresa e non è quel che occorre. Nondimeno, nei vari casi - e sono più d´uno - in cui mi è stato possibile verificare la rispondenza di previsioni, ho dovuto ammettere che la deduzione conseguente al quesito avrebbe potuto aver luogo in qualsiasi momento antecedente, ferma restando l´aderenza della domanda all´evento, o dell´evento alla sua stessa definizione.
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come affrontare il problema
La sola possibilità che abbiamo per conseguire tali risultati è di acquisire una casistica basata su esperienze e verifiche continue, che metta in grado di individuare i caratteri di ogni fattore concorrente, in uno spettro sempre più vasto di campi di indagine, reinquadrando quel che avviene a tutti i livelli della natura… nel suo schema… naturale. La casistica, della quale ho inteso raccogliere un minimo di esempi in tempo reale, nelle pagine dedicate alla Croce cardinale; ma di studi ce ne sono ben altri. Un´adeguata ricerca potrebbe risalire dagli effetti alle concause, arricchendo ove necessario le possibilità preventive e decisionali a dismisura; la Medicina, a mio avviso (e con questo mi rivolgo alla scienza medica, non all´industria medica), è una delle branche che potrebbe trarne i più immediati ed apprezzabili benefici, sia in sede diagnostica che prognostica. Anche quando le conoscenze astrologiche tradizionali non potessero ritenersi autosufficenti in tal senso, potrebbero integrare informazioni supplementari tali da colmare dei vuoti in quanto a tempi, reazioni, decorsi, terreno di fondo di un´eziologia e comparsa o resistenza di una patologia.
La Carta-del-Cielo di un paziente potrebbe essere letta e rivelare le radici di una sindrome a fianco di una lastra, pur con modalità diverse, ma con il grande vantaggio della prevedibilità e di un conseguente orientamento della prevenzione, o dell´indagine retroattiva fino alle componenti radicali, ottimizzando la scelta di modalità terapeutiche, quando si presentassero controverse.
Certo c´è molta strada da percorrere, ma i presupposti sono scritti da sempre; si tratta di saperli leggere ed usare.
Il minuscolo lavoro avviato nel Luglio 2010, in vista del 7 Agosto, potrà contenere errori di valutazione, come ogni altro (premessa anche una certa approssimazione di alcune notizie alla fonte, riguardo a luoghi ed ore); questo è inevitabile in ogni campo che sia dedito al concetto stesso di “previsione”; ma rappresenta anche un modo unico per verificare la validità di determinati assunti, avvicinandosi a leggi tutt'ora imperscrutabili diversamente; e dovrebbe dimostrare con sufficente plausibilità il fatto che si possano associare degli eventi nei più svariati campi al movimento planetario. Poche delle considerazioni che vi hanno trovato spazio sono andate a vuoto. Un Agosto abbastanza straordinario da indurmi a riprendere l´argomento mondiale per la prima volta dal 2001 (occorre IExplorer™).
A quanto pare, gli allarmi stessi lanciati dai meteorologi Statunitensi, dai quali era partita la seconda sequenza delle mie analisi - travolte poi da una catena di episodi trainanti - non hanno avuto gran seguito (lo scrivo al 30 Agosto) e francamente non intravvedo nelle prossime settimane segnali tali da richiamarne il peso, se non nei giorni a cavallo del 20 Settembre, ma non poi così drammatici come avrebbero potuto essere sotto quel cielo di Agosto.
Se tali previsioni si risolveranno in un nulla di fatto, nessuno si sognerà per questo di mettere in discussione la validità degli strumenti impiegati, ciò che per quanto attiene l´Astrologia sarebbe invece scontato.
Si commettono errori persino nell´interpretare quel che già è accaduto, così come ci si carica di meraviglia di fronte ad una nuova scoperta. Teorie scientifiche che hanno retto decenni, cadono con un sorriso; ma tutto ciò è ammesso ed anzi scontato, fintanto che rientra nei propri confini pragmatici.
Il periodo da me precisato con relativa facilità - aggiungo il 22 Settembre - è statto confermato, a dispetto di una svista iniziale, con anche un preciso momento di conversione (uragano Earl declassato a tempesta il 3/09) del tutto assenti dalle ipotesi meteo divulgate, (rif. La 2ª fase della Croce Cardinale: commenti vari, che dopo la tempesta tropicale Frank del 25 agosto, rinviavano ai giorni di cui sopra: leggi la 3ª fase); un esempio di apporto non indifferente, se venisse preso in considerazione.
Va da sé che quando si azzardano previsioni si deve avere anche il coraggio di sbagliare; è ciò che avviene del resto in ogni settore della ricerca, per così dire, ad ogni piè sospinto ed è un prezzo che va pagato; ma colpire il bersaglio è la miglior prova, per qualunque freccia.
È mia opinione che l´uso che si è fatto e si tende a fare della statistica sia troppo circostanziato e riduttivo, o per meglio dire riducente, sul terreno astrologico; soprattutto nel costringere ai minimi termini il più grande privilegio della mente, che è l´intuizione.
Le più importanti teorie sono nate da quest´ultima, non dalla statistica, che viene sempre dopo. Eppure oggi ha il comando, al servizio della speculazione: due vere patologie dell´uomo, impoverito ma sempre più arrogante.
L´accumulo statistico finisce con l´appiattire, laddove chi si accosta all´Astrologia come soggetto, percorre una via di risveglio interiore, alla scoperta della propria unicità.
Altra faccenda è la casistica di cui la scienza potrebbe servirsi, poiché dal canto suo necessita di formule universali, anche se una tale impostazione potrebbe comportare delle contraddizioni.
In ogni caso, le prevedibili (mi sia concesso il termine) difficoltà oggettive che si incontrano nel raccogliere risultanze astrologiche, proprio per la multidimensionalità della materia - e nel rispetto alla sua accreditata longevità - non bastano a cancellarla. Purché non si cerchi di vendere fumo per arrosto e si operi con la più completa trasparenza ed onestà. Lo dico agli Astrologi, ma anche agli Uomini di scienza, il cui scetticismo, quando derivasse dallo stato di cose attuale, fa solo il gioco della controparte.
Tutti gli altri invece sono la controparte e ad essi non dico nulla, sia che si tratti di detrattori dichiarati, che di praticanti in mala fede, ancora più nocivi dei primi, in quanto attivamente [ir]responsabili.
Religioni e controcredenze, prese di posizione e contropinioni basate sul nulla vanno dimenticate: l´A. è verità a sé stante, poiché si fonda su realtà energetiche e simboliche misurabili, per chi è disposto a misurarle. Non nega né esige alcun credo; pretende solo di tradursi in “esperienza”. Presenta anche lati occulti ed esoterici, ma la Scienza tende immancabilmente all´esoterico, anche se è troppo giovane per saperlo, laddove le religioni lo contrastano con l´astuzia di un´anzianità, volta solo a detenerne l´esclusivo controllo; ma non è più quel tempo.
La sua logica la si intuisce nei più piccoli episodi, come dai più grandi eventi. Si tratta di approfondirla, per poi relazionarsi all´esistenza in modo sempre più consapevole e dunque conveniente per tutti.
Non la si può abbattere con le parole né con disposizioni di sorta; al massimo se ne può inibire l´uso, ma non i veri contenuti. È stata usata nei millenni che ci hanno fornito le basi per sapere quel che sappiamo e forse ha la coda più lunga di qualsiasi altro ramo dello scibile. Andrebbe solo regolamentata.
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