Nei documenti prodotti in PDF e/o riportati nelle immagini bitmap a sfioramento, si possono leggere i tracciati degli Aspetti angolari a tre diversi livelli di precisione o tolleranza, generalmente chiamata orbita (un termine da ricondursi alla cavità contenente il globo oculare, che pertanto è abilitato a muoversi [solo] al suo interno, starebbe ad indicare l'ambito nel quale una certa condizione risulta attiva (da non confondersi nel nostro caso con l´orbita planetaria).
A render palese la logica funzionale dei valori adottati - basamento quasi sconosciuto ancorché primario della meccanica astrologica - ed il conseguente sviluppo applicativo negli spostamenti sull´eclittica delle varie parti interessate, è necessaria una breve ma precisa introduzione. Trattandosi di riassemblare più parti da lavori preesistenti e pagine variate dall´espansione continua, il lettore non me ne vorrà se troverà alcune ripetizioni. Tale formulazione infatti è la chiave di volta di un lavoro di ricerca che supera i venticinque anni di applicazioni e sviluppo, la cui pubblicazione completa e dettagliata risale ai primi anni '90. ![]() Poiché gli Aspetti sono soggetti ad elasticità, nell'analisi razionale come negli effetti che producono, due sono i lati della questione da definire:
La linea di un Aspetto tende a rappresentare, oltre all'arco di estensione e alla tipologia, l'intensità dello stesso, e ciò è ottenuto variandone lo spessore da un estremo all´altro, poiché ogni parte è caratterizzata da propri parametri. L'intensità, che si pone come caratteristica terminale di ogni Aspetto è quindi la prima cosa da focalizzare, variando essa di caso in caso, in proporzione diretta a due fattori principali:
Se la comprensione degli eventi non è fatta di cifre
- almeno nel pensiero soggettivo di tutti i giorni - nondimeno i numeri occorrono per mantenere le proporzioni Potenza dei pianeti in Aspetto
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Quest'ultimo concetto non è mai stato oggetto di quantificazione univoca, ma lo si trova tradotto in parametri di vario genere presso diversi autori. | Intensa e concentrata per i pianeti lenti, distribuita e permanente per i pianeti a movimento rapido, la potenza espressa da un pianeta potrà venire rapportata anche a circostanze implicite nella geometria del tema. Di fronte alla problematica di stabilire valori quanto più possibile oggettivi e funzionali all'applicazione informatica (che non prevede adattamenti ad hoc quando i conti non tornano), in considerazione dei principi accennati, è stato scelto di attribuire a ciascuna Sfera un fattore di potenza rapportato al logaritmo naturale del suo periodo di rivoluzione, virtualmente intorno alla Terra. Ciò ha prodotto valori che, da 3.39 della Luna agli 11.4 di Plutone paiono coprire opportunamente una scala virtuale rapportata a 12 (inclusa una compensazione derivante dall'elasticità della velocità orbitale conseguente le fasi retrograde), consentendo le più avvedute e flessibili distinzioni tra un caso e l'altro. Ne risulta la seguente tavola dei parametri.
Di fatto in ogni Aspetto la potenza è intensa e concentrata da parte dei Pianeti lenti, distribuita e permanente per quelli a movimento rapido; a sua volta l'Efficienza, o percentuale di approssimazione deriva anzitutto dalla frequenza dell'Aspetto [all´interno del cerchio] e si diversificherà, come vedremo, applicandola ad ogni pianeta.
In breve, la combinazione tra potenza ed efficienza fa sì che l'influenza di pianeti lenti si riduca drasticamente con l'allontanarsi dall'angolazione ideale, mentre conferisce maggiore ampiezza e convalida all'azione dei pianeti veloci. È importante notare che in tal modo viene distinta l'influenza di ciascun pianeta verso l'altro, concetti a mio avviso di essenziale funzionalità, ma di fatto senza precedenti, poiché la loro applicazione è abbastanza laboriosa da richiedere procedure automatizzate per delle valutazioni corrette e frequenti, oltre ad una concezione piuttosto avanzata.
Efficenza degli AspettI tra le parti celesti
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Per poter definire in un tema la condizione di validità di ogni aspetto tra pianeti, è necessario rapportare preventivamente la potenza delle entità considerate alla serie dei parametri aspettuali che si è deciso di adottare; ovvero predisporre i coefficienti di accettazione dello scarto, nel ventaglio dei possibili aspetti.
A tal fine va stabilito il valore iniziale da attribuire alla CONGIUNZIONE - che equivale al fattore o quoziente di PORTATA - da cui dedurre tutte le altre orbite, cioè la PORTATA di ogni pianeta per ogni singolo aspetto in modo proporzionale e, per l´appunto, “congruente”.
| Ne offre un solido esempio di riferimento la tavola seguente: Per chi desidera valutare il lato tecnico, ho estratto alcune pagine dal trattato dedicato che rendono disponibili formule e tabelle con i parametri.
vedi anche dettagli e link presso:
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